domenica 18 novembre 2012

KAILASH, KORA 2013 - Un viaggio... l''inizio di una nuova vita



FILMATO DI PRESENTAZIONE del  viaggio che l'Associazione italiana MONTAGNARD organizza per l'Agosto 2013 al Kailash, la montagna sacra del Tibet. Si tratta di uno splendido trekking in parte a piedi e in parte con i mezzi, che parte da Kathmandu, attraversa la remota Valle di Humla, valica un passo ad alta quota arrivando nel Tibet sud-occidentale al cospetto del Kailash. Intorno alla montagna verrà seguito a piedi il sentiero che migliaia di pellegrini buddhisti e di altre religioni orientali fanno ogni anno per elevare il proprio cammino spirituale: la KORA.

Se siete interessati, volete partecipare e prenotare, INFO su 

venerdì 1 giugno 2012

Le piante soffrono gli effetti del cambiamento climatico



Il riscaldamento globale minaccia la biodiversità nelle Alpi. Alcuni habitat stanno scomparendo, i parassiti minacciano interi boschi. Ciò è documentato da due recenti ricerche.

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova ha pubblicato uno studio che rivela il collegamento tra il cambiamento climatico e l'aumento di insetti nocivi, in particolare il bostrico, un piccolo coleottero che compromette l'approvvigionamento idrico degli alberi scavando estese gallerie sotto la corteccia. La diffusione del bostrico minaccia intere foreste di abete rosso in tutt'Europa. Da un'analisi condotta nelle Alpi, è emerso che il verificarsi di estati secche in combinazione con temperature calde favorisce l'innalzamento dell'areale del bostrico a quote più elevate, con gravi conseguenze per gli ecosistemi forestali. Altro aspetto evidenziato dalla ricerca è che i danni al patrimonio forestale da attacchi di bostrico risultano maggiori laddove l'abete rosso è stato piantato in luoghi più caldi rispetto al suo areale storico. Questi effetti possono essere mitigati mediante una gestione sostenibile delle foreste, evitando la diffusione dell'abete rosso al di fuori del suo areale storico e ricorrendo a una selvicoltura seminaturale, con specie tipiche e adatte ai luoghi.
Anche un'altra ricerca documenta gli effetti dei cambiamenti climatici sulla flora di alta quota: circa il 40% delle piante d'alta montagna vegetano in aree che nel prossimo futuro non saranno più adatte a garantire la loro sopravvivenza a lungo termine. Solo la longevità di queste piante e la loro capacità di moltiplicarsi attraverso le propaggini radicali ritardano il processo di estinzione. Sono particolarmente sensibili al cambiamento climatico le specie endemiche, cioè le piante presenti solo in determinate aree delle Alpi. Tre quarti di queste specie sono destinate a perdere almeno l'80% del loro habitat attuale poiché non possono migrare in aree climaticamente più idonee.


Piante d'alta montagna: il cambiamento climatico potrebbe dimezzare il loro habitat  entro la fine del XXI secolo


lunedì 28 maggio 2012

ESCURSIONISMO




ESCURSIONI MONTAGNARD Cultura

Certosa di Monte Benedetto (Villar Focchiardo)




La Certosa di Monte Benedetto in primavera

note

Località di partenza: Certosa di Banda
Dislivello: mt. 530 c.ca
Tempo di salita: 1 ora e 45 minuti dalla Certosa di Banda alla Certosa di Montebenedetto
Tempo di discesa: 2 ore c.ca dalla Certosa di Montebenedetto alla Certosa di Banda.
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n°4 Bassa valle di Susa
Musinè Val Sangone Collina di Rivoli Fraternali Editore 

Questo bellissimo anello inizia alla Certosa di Banda, località posta in una magnifica posizione appena sopra Villarfocchiardo in valle Susa. Oggi purtroppo si trova in completo stato di abbandono pur avendo avuto uno splendido passato. Di qui si sale alla superiore Certosa di Montebenedetto, complesso monastico di grande bellezza di proprietà della Regione Piemonte, che merita essere visitato. Ci si porta poi verso l
ampio solco del torrente Gravio, che si supera, raggiungendo la borgata di Adret da dove si ridiscende alla Certosa di Banda percorrendo un lungo tratto del bellissimo sentiero 512, sempre ben segnato e segnalato.




Il ponte che si attraversa poco prima di arrivare alla Certosa

descrizione

Superata la grande rotonda posta poco prima dellabitato di Borgone, la statale 24 si porta sullopposta sponda della Dora riprendendo la corsa verso lalta valle. Poco oltre la successiva rotonda, dove si trova la Cascina Roland, troviamo le indicazioni per il parco Orsiera-Rocciavrè, la Certosa di Montebenedetto e per la Certosa di Banda. Si prende a sinistra e la strada sale portandosi poi verso il torrente Gravio che si supera su uno stretto ponte sempre seguendo lindicazione per la Certosa di Banda. Un lungo traverso e alcune svolte in moderata ascesa permettono di uscire sugli aperti pascoli del Pian Focero. Si piega a destra, lasfalto diventa uno sterrato, e presto si raggiungono le poche case strette intorno a quello che era il complesso monastico della certosa di Banda dove si lascia lauto nei pressi di un porticato adiacente le case. Trovata la traccia si prosegue oltre lungo lo stradello che poi piega a sinistra portandosi verso il bosco. Sempre mantenendosi verso lalto, si trova salendo lindicazione del sentiero 512 segnato direttamente sulla roccia. Ora ci si alza per un po nel castagneto in moderata ascesa sino a che non si raggiunge un segnalato bivio dove si lascia la traccia di destra che prosegue per Adret per continuare lungo il sentiero 523, sulla sinistra, che prosegue in piano e che è contrassegnato da tacche giallo-blu sempre più sbiadite. Da questo bivio passeremo ritornando. Per intanto si prosegue lungo la traccia che si porta in piano verso il torrente Gravio che si supera su un ponticello di tronchi. Si affronta ora un lungo tratto ascendente nella chiusa faggeta superando subito un tratto attrezzato nei pressi di una zona franata. La traccia prosegue assai ripida, con ripetuti tornanti che attenuano lascesa, presto trovando un nucleo di case in totale abbandono. Così continuando si raggiunge poi la dorsale che separa i due versanti percorrendo sempre un ripido tratto. Alcune svolte finali immettono poi su un ampio pianoro erboso che si risale verso monte tenendosi sul lato destro presto ritrovando la traccia che salza lungo il versante con alcune svolte intervallate la lunghi traversi sino a che non si perviene alla grande conca prativa che anticipa la Certosa. La traccia, diventata un ampio sterrato, percorre ora un lungo tratto in piano sotto lestesa dorsale posta sulla destra sino a che alla fine non si perviene ad un pilone, presso le case di Grangia, dove in basso i due sentieri, il 523 che abbiamo percorso e il 524 che poi percorreremo, sono chiaramente segnalati. Si lascia per un momento la traccia per portarsi verso il complesso della certosa di Montebenedetto mt. 1149. Attraversato il rio Molesecco su un caratteristico ponte in muratura, subito si trovano vari edifici tra i quali la chiesa in stile romanico. Sempre aperta, allinterno una serie di pannelli esplicativi illustrano la storia delle certose. Una visita è dobbligo. 
1 ora e 45 minuti c.ca dalla certosa di Banda.
Ritornati al pilone si prende ora il sentiero 524 che risale a svolte l
aperto pendio portandosi poi alla sommità della dorsale oltre la quale inizia un lungo tratto discendente verso il fondo dove scorre impetuoso il torrente Gravio che si supera su un ponte di tronchi. Poi si continua in piano paralleli ad una canaletta, ora intubata, che deriva le acque del torrente per portarle verso i prati di Adret. Raggiunta questa caratteristica borgata, allo slargo dove termina la strada asfaltata che sale da fondovalle, troviamo subito altre indicazioni tra le quali il sentiero 512 che ora dobbiamo percorrere verso valle. Questo è lunico tratto nel quale occorre porre un minimo di attenzione per evitare di finire sulla strada sbagliata. Subito si scende abbassandosi lungo i soliti muretti che costeggiano la traccia trascurando subito dopo una sulla destra appena oltre una casa in abbandono. Poi si supera una stradina e, al successivo bivio, si prende a sinistra dove su un albero troviamo lindicazione del sentiero 512 per Banda. Si prosegue per poco, poi la traccia piega a destra raggiungendo un incrocio. A sinistra il sentiero 513 porta verso Città per proseguire poi per Pian Cervetto e oltre, mentre diritti si scende verso le case di Ravoira, non segnalate. Bisogna prendere invece verso destra seguendo lindicazione del sentiero 512 per Banda. Inizia qui il bellissimo tratto discendente che alla fine ci porterà al bivio nel castagneto sopra la certosa di Banda. Levidente e sempre segnata traccia percorre allinizio il lunghissimo tratto in piano posto sotto il Truc Terrazze costeggiando i soliti muretti che la delimitano; poi comincia a scendere, sempre moderatamente, presto raggiungendo un nucleo di case in abbandono, meno una. Oltre si prosegue sempre scendendo nel castagneto presto trovando uno stradello, dove ci si immette, per abbandonarlo subito dopo seguendo le successive indicazioni. Si raggiungono così le case di Pian Champ, in totale abbandono per poi proseguire oltre raggiungendo di seguito unaperta dorsale, con bella vista sui monti e sul sottostante incassato torrente Gravio, che anticipa di poco il bivio incontrato nel percorso di salita. Non resta che scendere ripercorrendo laccidentato stradello nel castagneto sino alle case di Banda, chiudendo così lanello. 
2 ore c.ca dalla Certosa di Montebenedetto.








Nota Aggiuntiva: Presso la Certosa di Montebenedetto è attivo un nuovo posto tappa allestito dalla Regione Piemonte e gestito dai margari, presso il quale si può sostare. Ad un ampio locale ad uso refettorio-cucina si aggiungono stanze da 5-6 per complessivi 23 posti. Aperto dal 1 giugno (anche prima) al 31 ottobre, si può fare la prenotazione presso
Ente Parco telefonando al numero 012247064.


Per visite organizzate contattare Associazione professionale MONTAGNARD  
http://montagnard-associazione.blogspot.it/



domenica 27 maggio 2012


27 Maggio 2012

Perdonate la lunghissima assenza...
Molto ci ha tenuto impegnati, mai abbiamo però dimenticato lo spirito montagnard. Che ci appartiene e non ci abbandonerà.
Una Valsusa stupenda, per molteplici aspetti.
Una terra di montagne che ci ispira. Ricca di contraddizioni, sociali, ambientali. Nucleo di battaglie civili faro nella società di oggi.
Altrettanto affascinante per i suoi paesaggi alpini, per l'incontro e la convivenza spesso difficile fra una modernità "decadente" e una natura sempre "regina".
Da oggi faremo il possibile per mantenere l'impegno di aggiornamento almeno periodico di questo spazio web. Abbiamo notato dalle statistiche che è stato parecchio seguito, nonostante tutto, nonostante la nostra lunghissima e in parte colpevole assenza.

Scusate tutti, proveremo a rifarci

Gruppo valsusa montagnard


Grange di Valle Stretta, Bardonecchia - vecchio fienile (Maggio 2012)